CAMOGLI OGGI
La Municipalità di Camogli
Città Gemellata con Tuningen
La Comunità di Camogli
Un isolotto collegato alla terraferma, un porticciolo costruito alla base di abitazioni fondate sulle rocce, file di case altissime prototipi dei moderni grattacieli costituiscono l’inconfondibile scenario di Camogli, che ha conservato intatto nei secoli il proprio ambiente.
Camogli, capitale dei bastimenti a vela nel 1800, è stata denominata “la Città dai Mille Bianchi Velieri” perché tanti ne possedevano i suoi armatori, ed i documenti di quell’epoca sono conservati nel Museo Marinaro Gio Bono Ferrari e nel Santuario della Madonna del Boschetto dove esiste una raccolta di quadri votivi raffiguranti velieri in tempesta.
Gli abitanti, per la maggior parte uomini di mare, sono conosciuti nel mondo per le loro qualità tradizionali, forgiate nell’Istituto Nautico C. Colombo, uno dei più antichi d’Italia, e consolidate su tutti i mari.
I pescatori rappresentano la parte più pittoresca della popolazione e con il loro lavoro contribuiscono a consolidare l’antica fama di Camogli quale meta gastronomica ricercata per i piatti di pesce appena pescato. La seconda domenica di maggio, festa del loro Patrono San Fortunato, danno vita alla tradizionale “Sagra del Pesce” durante la quale friggono tonnellate di pesce nella padella più grande del mondo che distribuiscono gratuitamente alle decine di migliaia di visitatori.
Il 16 Agosto a San Rocco viene assegnato il premio “Fedeltà del Cane” attribuito a quegli amici fedeli dell’uomo che si sono distinti per atti eroici compiuti.
E’ di grande interesse la Biblioteca Civica Nicolò Cuneo, nota per la collezione di storia napoleonica, seconda in Italia solo alla Biblioteca Nazionale di Torino.
Per gli appassionati d’arte esistono tre esemplari di chiese di stile romanico del secolo XI: la “Chiesa Millenaria” di Ruta, l’Abbazia di San Nicolò di Capodimonte e l’Abbazia di San Fruttuoso.
La posizione geografica, esposta a mezzogiorno e ponente, riparata dai venti del nord e dallo scirocco, consente a Camogli un clima mite ed asciutto che ne fa il soggiorno ideale per tutto l’anno.
Camogli ed i suoi dintorni, per il clima favorevole e l’incanto dei luoghi, favoriscono lo svolgimento delle attività fisiche ed intellettuali. Sono attivissimi i clubs che riuniscono i pescatori sportivi, i diportisti nautici, i velisti, i rematori, i canoisti, i sub, gli escursionisti, i nuotatori, i pallanuotisti, i ciclisti, i giocatori di calcio, di bocce, di basket, rugby e pallavolo, ecc. Tennis, tiro a segno, golf ed equitazione hanno i loro attrezzati campi sul confine tra Camogli e Rapallo.
La Città di Camogli dal 1998 è gemellata con la Città tedesca di Tuningen, grazioso comune di 3000 abitanti, situato nel land del Baden-Württemberg ai bordi della Foresta Nera. Vivaci e continui sono gli scambi ufficiali e culturali tra le due Città. Link per visitare il sito ufficiale del Comune di Tuningen.
Marcello Bozzo, autore della collezione
CAMOGLI
Charles Dickens, Pictures from Italy, Bradbury & Evans, London 1846
Non c’è nulla in Italia per me più bello che la strada costiera tra Genova e Spezia. Da un lato, a volte molto al di sotto, talvolta quasi a livello con la strada e spesso costeggiato da rocce frastagliate in molte forme, c’è lo sconfinato mare blu con qui e là una feluca pittoresca che avanza scivolando lentamente; dall’altro lato vi sono alte colline, irti declivi cosparsi da casette bianche, macchie scure di boschi di ulivi, chiesette con il loro campanile a puntare verso la luce e case di campagna allegramente dipinte.
Su ogni piana e su ogni poggio, sino al ciglio della strada, il selvaggio cactus e l’aloe fioriscono con esuberante profusione e si vedono i giardini dei luminosi villaggi lungo la strada, in estate arrossati dai grappoli della belladonna ed in autunno ed in inverno colorati dall’oro delle arance e dei limoni.
Alcuni villaggi sono abitati quasi esclusivamente da pescatori ed è piacevole vedere le loro grandi barche tirate sulla spiaggia disegnare piccole chiazze d’ombra dove giacciono addormentate, o dove le donne sono sedute ed i bambini giocano guardando verso il mare mentre i pescatori riparano le reti sulla riva.
C’è una città, Camogli, con il suo piccolo porto sul mare, centinaia di piedi sotto la strada, in cui le famiglie dei marinai che lì vivono da tempo immemore sono i padroni dei velieri di cabotaggio e con questi hanno commerciato sino in Spagna ed oltre. Visto dalla strada soprastante è come un piccolo modello sulla riva dell’acqua increspata, splendente al sole.
Scesi a Camogli attraverso tortuose mulattiere si accede alla perfetta miniatura di un’antica città marinara: la più salmastra, la più aspra e rude cittadina piratesca che si sia mai vista.
Grandi anelli di ferro arrugginito, catene da ormeggio, argani e pezzi di vecchie alberature ed antenne, robuste barche capaci di affrontare il mare grosso ingombrano le strade; e gli abiti da marinaio che si agitano al vento nel porticciolo o distesi sulle pietre soleggiate ad asciugare.
Sulla ruvida muraglia del molo alcuni marinai sonnecchiano accanto ai loro compagni comodamente addormentati tra i pesci, sdraiati con le gambe penzoloni oltre il muro come se la terra e l’acqua fossero per essi tutt’uno, pronti a scivolarvi dentro. La chiesa è sfavillante per i suoi trofei del mare e per i quadri votivi che commemorano la tempesta superata, o lo scampato naufragio.
Le abitazioni che non affacciano direttamente sul porto sono a queste collegate da basse e buie arcate raggiungibili solo da ripide e disagevoli scale scure, a tratti intricate come per scendere nella stiva o nella sentina delle navi, sotto il livello del mare. E dappertutto vi è un odore di pesce, di alghe e di vecchio cordame.
La strada costiera dalla quale si vede Camogli così in basso ed in particolare in alcune zone vicino a Genova è famosa per le lucciole presenti nella stagione calda. Camminandovi in una notte buia, ho visto un firmamento scintillante creato da questi bellissimi insetti: le stelle lontane erano pallide contro il baluginante brillio che le lucciole disseminano su ogni albero di ulivo e su ogni collina, pervadendo tutti i dintorni.
Charles Dickens
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