CAMOGLI IERI
La Municipalità di Camogli
Città Gemellata con Tuningen
La Comunità di Camogli
CAMOGLI
Charles Dickens, Pictures from Italy, Bradbury & Evans, London 1846
Non c’è nulla in Italia per me più bello che la strada costiera tra Genova e Spezia. Da un lato, a volte molto al di sotto, talvolta quasi a livello con la strada e spesso costeggiato da rocce frastagliate in molte forme, c’è lo sconfinato mare blu con qui e là una feluca pittoresca che avanza scivolando lentamente; dall’altro lato vi sono alte colline, irti declivi cosparsi da casette bianche, macchie scure di boschi di ulivi, chiesette con il loro campanile a puntare verso la luce e case di campagna allegramente dipinte.
Su ogni piana e su ogni poggio, sino al ciglio della strada, il selvaggio cactus e l’aloe fioriscono con esuberante profusione e si vedono i giardini dei luminosi villaggi lungo la strada, in estate arrossati dai grappoli della belladonna ed in autunno ed in inverno colorati dall’oro delle arance e dei limoni.
Alcuni villaggi sono abitati quasi esclusivamente da pescatori ed è piacevole vedere le loro grandi barche tirate sulla spiaggia disegnare piccole chiazze d’ombra dove giacciono addormentate, o dove le donne sono sedute ed i bambini giocano guardando verso il mare mentre i pescatori riparano le reti sulla riva.
C’è una città, Camogli, con il suo piccolo porto sul mare, centinaia di piedi sotto la strada, in cui le famiglie dei marinai che lì vivono da tempo immemore sono i padroni dei velieri di cabotaggio e con questi hanno commerciato sino in Spagna ed oltre. Visto dalla strada soprastante è come un piccolo modello sulla riva dell’acqua increspata, splendente al sole.
Scesi a Camogli attraverso tortuose mulattiere si accede alla perfetta miniatura di un’antica città marinara: la più salmastra, la più aspra e rude cittadina piratesca che si sia mai vista.
Grandi anelli di ferro arrugginito, catene da ormeggio, argani e pezzi di vecchie alberature ed antenne, robuste barche capaci di affrontare il mare grosso ingombrano le strade; e gli abiti da marinaio che si agitano al vento nel porticciolo o distesi sulle pietre soleggiate ad asciugare.
Sulla ruvida muraglia del molo alcuni marinai sonnecchiano accanto ai loro compagni comodamente addormentati tra i pesci, sdraiati con le gambe penzoloni oltre il muro come se la terra e l’acqua fossero per essi tutt’uno, pronti a scivolarvi dentro. La chiesa è sfavillante per i suoi trofei del mare e per i quadri votivi che commemorano la tempesta superata, o lo scampato naufragio.
Le abitazioni che non affacciano direttamente sul porto sono a queste collegate da basse e buie arcate raggiungibili solo da ripide e disagevoli scale scure, a tratti intricate come per scendere nella stiva o nella sentina delle navi, sotto il livello del mare. E dappertutto vi è un odore di pesce, di alghe e di vecchio cordame.
La strada costiera dalla quale si vede Camogli così in basso ed in particolare in alcune zone vicino a Genova è famosa per le lucciole presenti nella stagione calda. Camminandovi in una notte buia, ho visto un firmamento scintillante creato da questi bellissimi insetti: le stelle lontane erano pallide contro il baluginante brillio che le lucciole disseminano su ogni albero di ulivo e su ogni collina, pervadendo tutti i dintorni.
Charles Dickens
VECCHIA CAMOGLI
Vecchia Camogli, Davide Olivari, Marzo 1961
Libro completo in PDF illustrato di 33 pagine più 13 foto
CAMOGLI E IL SUO POPOLO MARINARO
Le Vie d’Italia, Touring Club Italiano, Gennaio 1924
Interessante articolo illustrato di 11 pagine più 9 foto
Prefazione all’Album Fotografico
Le fotografie che qui presentiamo sono state raccolte tra amici e conoscenti, rovistando nei vecchi bauli in umide cantine, in soffitte polverose o tra pile di vecchie carte sbiadite.
Recuperate dall’insulto del tempo con le moderne tecniche digitali, proponiamo all’attenzione dello studioso del costume e dell’appassionato il frutto di una lunga annosa ricerca e catalogazione.
Il nostro ringraziamento va a tutti: al Gruppo Tradizionale U Dragun (del quale sono orgoglioso membro sin dalla sua fondazione nel 1969) che ha messo a nostra disposizione il suo archivio fotografico; ai Camoglini ed ai Camogliesi (più in là vi dirò qual’è la differenza) ed a tutti coloro che hanno contribuito alla formazione ed alla documentazione di questo Archivio, visibile testimonianza dell’evoluzione di un Paese unico al mondo.
Lungi dall’essere completa questa raccolta è in continuo aggiornamento: se qualcuno possedesse vecchie foto di Camogli anche malridotte e volesse prestarmele per la loro riproduzione glie ne sarò grato, e con me tutti coloro che avranno così la possibilità di vederle.
Nota
Poniamo queste raccolte all’attenzione delle persone interessate per motivi culturali, informativi, di consultazione e documentazione, senza scopo di lucro. La proprietà ed il copyright delle immagini laddove esiste ancorché non espressamente citato è riservata ai rispettivi Titolari e la loro duplicazione è vietata sotto qualsiasi forma e per qualunque utilizzo. Pertanto non siamo in grado di vendere, cedere od autorizzare la pubblicazione di fotografie, immagini, cartoline, testi e di quanto contenuto nel sito, dei quali resta vietata la riproduzione anche parziale. Richieste in tal senso rimarranno inevase.
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Marcello Bozzo